“SPIRITUS Festival Corale Interreligioso”, giunto alla sua III edizione, si è svolto a Parma dal 22 al 24 novembre 2024, per la prima volta in questa città dopo le precedenti due edizioni bolognesi.
Il festival è organizzato da AERCO, Associazione Emiliano-Romagnola Cori, con il contributo del Ministero della Cultura e la Regione Emilia-Romagna, e con il patrocinio del Comune di Parma, della Diocesi di Parma, dell’Università degli Studi di Parma, della Casa della Musica e di Feniarco.
Fudendaiko – gruppo di tamburi giapponesi del Tempio Zen Fudenji – Alula Magna dell’Università di Parma – Foto di Andrea De Simon
SPIRITUS Festival è stato concepito nell’intento di far dialogare culture e religioni, partendo dalla musica come linguaggio che non necessita di traduzioni e in grado di unire mondi, culture e naturalmente religioni differenti. L’obiettivo essenziale è conoscere attraverso inni, canti, testi sacri, ma anche gli strumenti musicali, le armonie, le sonorità proprie dei gruppi culturali, questi mondi a volte così lontani.
Il tema della rassegna di quest’anno è stato “Tempo di inquietudine, tempo di fiducia” e si propone di offrire una prospettiva critica del nostro tempo, unito alla naturale inquietudine dell’uomo, attraverso l’incredibile tesoro culturale e spirituale delle religioni, che da tempo immemore hanno saputo veicolare questa ricchezza attraverso la musica, il canto, la danza e le arti, offrendo non soltanto una risposta alle domande delle diverse epoche, ma producendo nuova cultura nel senso pieno del termine in un orizzonte dinamico e creativo. Con la scelta di questo tema si è voluto creare un legame con un altro importante festival corale europeo: il “Musica Sacra International festival” di Maktoberdorf, in Baviera, con lo scopo di ampliare le tematiche di riflessione ed offrire una panoramica di largo respiro.
In questa edizione si è pensato infatti di aprire le porte non solo a gruppi corali ma anche alla danza sacra e a ensemble strumentali, al fine di poter immergersi totalmente nelle tradizioni delle diverse confessioni religiose; la musica diventa così un mezzo autentico, che favorisce il dialogo interreligioso tra le persone. I concerti ed i programmi pensati per quest’anno avevano l’intenzione di rispecchiare il tema guida proponendo una commistione di musica assieme alla storia delle comunità religiose che l’hanno prodotta, custodita e rinnovata attraverso i secoli.
Ensemble Soul Winning Evangelical Mission di Parma – Ensemble Cuore Ucraino – Corale Città di Parma – Cattedrale di Parma
La rassegna si è aperta con il M° Riccardo J. Moretti, presidente della Comunità Ebraica di Parma, che ha presentato la sua lectio magistralis dal titolo La Musica è la voce dello Spirito, toccando vertici di profondità mistica e spirituale frutto della millenaria tradizione ebraica, che ha saputo trovare nel canto e nell’ascolto la chiave di contemplazione del creato e della vita.
Ospitato nell’Aula Magna dell’Università, il primo concerto è stato animato dai canti sacri della comunità Sikh di Novellara (RE), dai ritmi curativi marocchini subsahariani gnawa del musicista Reda Zine, e dalla concertazione coreografica dei Fudendaiko, il gruppo di tamburi giapponesi del Tempio Fudenji (PR). Ogni ensemble ha contribuito con un approfondimento sul significato dei brani e sulla storia del genere musicale.
Il Palazzo del Governatore ha ospitato una stimolante riflessione condotta da Don Lorenzo Montenz, responsabile della Pastorale della Cultura della Diocesi di Parma e docente al Conservatorio Reale di Anversa, dal titolo Musica, arte, cultura: una riserva di sapienza per giorni cattivi, che si è rivelata un eccellente sguardo critico sull’ambiente culturale attuale e sul significato intrinseco del “fare cultura”.
A seguire, il forum sul tema centrale della rassegna ha offerto un momento di alta cultura attraverso gli interventi del M° Mons. Giuseppe Liberto, direttore emerito della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”; p. Paolo Gamberini SJ, teologo; Abu Bakr Moretta, presidente Co.Re.Is, Alessandro Shuichi Antonicelli, monaco buddhista di tradizione Zen Soto; Ilenya Goss, teologa e musicista, pastora della comunità valdese di Mantova, ciascuno dei quali ha saputo coinvolgere l’assemblea attraverso ascolti e testimonianze della propria tradizione religiosa.
Il secondo concerto, presso la Casa del Suono, è stato dedicato interamente alle sonorità della tradizione popolare che in alcuni casi sono entrati a far parte anche del patrimonio liturgico, con musiche tra il sacro e il profano originarie delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, eseguite dal D’Esperanto Trio; in seguito il coro Il Convitto Armonico, diretto dal M° Stefano Buschini, ha concluso il pomeriggio con la missa parodica de Il bianco e dolce cigno di Stefano Bernardi, in una rara riproposizione filologica accompagnata da basso continuo.
Per il terzo concerto si è assistito ad una serata corale tutta al femminile all’insegna della musica sacra e popolare delle chiese d’oriente ed occidente. Ha aperto l’Ensemble Cuore Ucraino diretto da Maria Cholovska con inni della tradizione ucraina ed alcuni canti contemporanei. Nella seconda parte la Schola Medievale del Coro Paer diretta dal M° Ugo Rolli ha ripercorso le sonorità festive del medioevo europeo attraverso antifone e canti dei pellegrini le cui melodie hanno unito l’Europa in tempi di gradi incertezze.
Corale Città di Parma – Cattedrale di Parma – Foto di Andrea De Simon
Domenica la Cattedrale ha ospitato un evento nuovo per lo stesso festival, che ha contribuito non poco a rendere completo il cartellone e significante la presenza delle comunità cristiane locali (cattolici, greco-cattolici, ortodossi, metodisti, evangelici).
In stretta collaborazione con l’ufficio liturgico della Diocesi di Parma, ha avuto luogo un Vespro cantato presieduto dal vescovo di Parma, Mons. Enrico Solmi, guidato dalla Schola gregoriana San Pietro di Bologna diretta la M° Antonio Lorenzoni, dall’organo del M° Simone Campanini, e dallo stesso diretta Corale Città di Parma, che ha eseguito un inno in una sua inedita composizione, a segnalare un continuo rinnovamento della musica liturgica, che è qualcosa di vivo e non semplicemente una torre d’avorio da esporre solamente in concerti slegati dalla sua funzione primaria. Hanno arricchito il momento l’Ensemble Cuore Ucraino con il suggestivo canto del lucernario e l’Ensemble Soul Winning Evangelical Mission diretto dal M° Emmanuel Orelusi, che ha concluso la liturgia con un gioioso gospel.
Lo spazio di preghiera ha voluto essere un’occasione per cogliere al meglio tutta la profondità spirituale della musica liturgica nei tempi e nei luoghi per cui è stata composta, in un susseguirsi di inni, salmi e melodie che travalicano i secoli e le diverse tradizioni liturgiche.
Schola Medievale del Coro Paer – Chiesa di Santa Cristina – Foto di Andrea De Simon
Il festival si è poi concluso nella serata con l’ultimo concerto dal titolo Il mare, il cielo e oltre eseguito dal Coro Giovanile Italiano, che sotto la direzione del M° Filippo M. Bressan ha compiuto una vera elevazione spirituale ad opera dei compositori del Novecento. Il pubblico ha largamente apprezzato l’esecuzione di altissimo livello di componimenti sacri evocativi e riflesso di un’epoca di cambiamento.
Tutti i concerti e gli eventi del festival sono stati gratuitamente offerti grazie ai finanziamenti ricevuti, ed hanno riscontrato un’ottima partecipazione.
Auspichiamo che anche in futuro sia possibile organizzare sempre meglio questo momento di pieno dialogo culturale e realmente inclusivo che altro non può che accrescere il patrimonio intellettuale e spirituale di ciascuno.
Scrivi un commento