In copertina: G. B. Martini, frontespizio delle Litanie ed Antifone del 1734.
Per gentile concessione di Museo e Biblioteca della Musica di Bologna (collocazione HH.5)
‘Ecco le mie fatiche, portate in luce…’
Così esordisce Padre Martini (Bologna, 24 aprile 1706 – Bologna, 3 agosto 1784) presentando Litaniae atque Antiphonae Finales B. Virginis Mariae … cum Organo, & Instrumentis ad libitum, di cui qui pubblichiamo un estratto. L’opera, dedicata alla Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri di Bologna, contiene 8 brani, di cui 4 Litanie della B.V. e 4 antifone mariane (Alma Redemptoris Mater, Ave Regina Coelorum, Regina Coeli laetare e Salve Regina). Si parla di mottetti in ‘stile severo’, a 4 voci con accompagnamento di organo e strumenti ad libitum pubblicati dalla typographia Lelii a Vulpe, ossia Lelio della Volpe (1685-1749), editore di primo piano nella Bologna del periodo che seppe dare un importante contributo all’attività culturale della città in vari ambiti del sapere. In campo musicale esordì con la pubblicazione di Regole per il Canto Fermo di Angelo Michele Bertalotti nel 1720 e arrivò successivamente alle opere di Padre Martini, Giacomo Antonio Perti ed altri contemporanei. Il figlio Petronio (1721-1794) ereditò la fiorente attività pubblicando, tra il 1757 e il 1781, 3 volumi della famosa Storia della Musica dello stesso Padre Martini.
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