Un secolo di musica e progetti per l’Associazione Corale Luigi Gazzotti di Modena
In copertina: Il Coro Luigi Gazzotti nel 1950
Nel 1923 muore prematuramente Luigi Gazzotti, musicista modenese, vignolese d’adozione: una brillante carriera già consolidata con pubblicazioni importanti per Ricordi che si interrompe all’improvviso. Sull’onda emotiva della scomparsa, un coro in formazione nella città di Modena decide di darsi il nome del musicista scomparso che rimarrà legato alla sua storia per 100 anni di attività continuativa. L’Associazione Corale Luigi Gazzotti venne poi istituita dal 1956 come Ente Morale dello Stato ed ancora oggi, dopo un secolo, rappresenta una delle più vivaci realtà culturali della città di Modena.
Il compositore vignolese Luigi Gazzotti (1886-1923)
La storia del Coro Gazzotti ha reali aspetti di originalità: primo fra tutti una solidità istituzionale già delineata alla fondazione, che ha permesso continuità e controllo nei passaggi sempre delicati tra i diversi direttori e le loro differenti sensibilità. Tra questi, nel primo lungo periodo di attività si può evidenziare la forza di pensiero e la cultura di Guido Montanari, nonno materno del giornalista Vittorio Zucconi, la cui impronta è in qualche modo ancora oggi percepibile. Montanari portò già negli anni 30 il coro ad alti livelli: vincita di importanti concorsi internazionali, inviti alla BBC, uno storico concerto al Vittoriale su esplicito invito di Gabriele D’annunzio e molto altro. Quello però che più colpisce oggi nella sua gestione artistica è l’assoluta apertura delle scelte musicali: basta guardare con occhio disincantato i programmi di allora. Stiamo parlando del periodo dalla fondazione fino agli anni ’50, e non era usuale che nel momento d’oro del teatro d’opera e con i terribili lasciti della guerra un coro italiano si applicasse regolarmente alla musica romantica tedesca, Mendelssohn e Brahms ad esempio, e nel contempo riprendesse contatto con la musica vocale antica. Si deve a Montanari infatti la riscoperta di un musicista come Orazio Vecchi, allora assolutamente desueto nella sua stessa città, che sfociò nella prima esecuzione integrale moderna delle Veglie di Siena per l’Accademia Chigiana, esecuzione trasmessa in diretta radio nazionale nei 400 anni dalla nascita dell’autore. I lunghi anni della gestione Montanari, terminata nel 1958, sono stati accompagnati con fermezza dal presidente fondatore Primo Lugli, figura mitica dell’Associazione, di cui gli anziani ricordano ancora concretezza e naturale autorità. Lugli seguì come un padre attento la vita musicale ed associativa del coro fino alla realizzazione negli anni 50 della nuova sede, ancora oggi in funzione, dopo che la prima era stata distrutta durante i bombardamenti.
Il Coro Luigi Gazzotti nel 1923
Curiosità ed apertura al nuovo sono rimaste nel tempo caratteristiche evidenti dell’associazione. Ad esempio, già negli anni ‘80 il coro sotto la guida di Federico Salce – accompagnato dal presidente di allora Mario Lodi, altra figura significativa dell’associazione – sfruttando un deciso rinnovamento dell’organico cominciò ad occuparsi dell’esecuzione di musica barocca soprattutto di scuola emiliana, secondo prassi informata e filologicamente attendibile. Nonostante la scuola anglosassone avesse già dagli anni ‘60 rinnovato l’approccio alla musica di Bach, Händel e affini, i musicisti italiani anche in ambito professionale tardavano a recepire questi nuovi stimoli pur avendone i titoli, come poi si è dimostrato. Non era quindi scontato che il Coro Gazzotti eseguisse allora lo Stabat Mater di Bononcini e tanta altra musica di suoi contemporanei. Questa curiosità si è consolidata anche negli ultimi anni, grazie al rapporto professionale con Giulia Manicardi che dal 2001 ha aperto un lungo percorso di crescita artistica e musicale, portando il Coro all’esecuzione dei più importanti titoli della letteratura musicale e ad una serie di esperienze davvero originali.
Il Coro Luigi Gazzotti diretto da Giulia Manicardi
A tutto questo si deve poi aggiungere che da molti anni gli scopi istituzionali si sono aperti anche all’attività organizzativa, portando a Modena centinaia di concerti con musicisti di alto livello e creando uno speciale rapporto di fiducia con un pubblico curioso e attento.
Il Coro Luigi Gazzotti nell’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff – foto di Rolando Paolo Guerzoni
I progetti realizzati negli ultimi anni
È davvero impossibile sintetizzare un secolo di concerti, progetti e collaborazioni. Limitandosi agli anni più recenti sono degni di nota il festival internazionale I luoghi sacri del suono, che per 16 anni dal 1996 ha proposto ai più alti livelli concerti di musica sacra, il progetto Fuori dal coro realizzato con la Banda Osiris, il progetto Cantami un Liedele sulla musica e la cultura ebraica, i Concerti di Santa Cecilia e più recentemente i concerti di Anima Mundi, oltre alla partecipazione ad apprezzate produzioni operistiche nel circuito ERT. Questi i progetti concertistici degli ultimi anni: Concerto 100 Benjamin Britten, Concerto della Memoria e del Dialogo per gli Amici della musica di Modena, concerto dedicato a Bach con Berlin Ostinato Ensemble. Nel 2016 la Petite Messe Solennelle di Rossini con gli allievi di Raina Kabaivanska e il Romancero Gitano di Mario Castelnuovo-Tedesco. Il coro ha poi eseguito i Carmina Burana di Orff al Teatro Storchi di Modena, replicati quest’anno nella Stagione ufficiale del Teatro Comunale, ed è stato ospite della prestigiosa Università di Monaco di Baviera per un concerto con il Romanistik Chor. Nel maggio 2018 ha eseguito lo Stabat Mater di Antonín Dvorák nella prima versione originale; nel 2019 ha realizzato un’applaudita produzione del Requiem di Mozart in collaborazione con Orchestra Maderna; nel 2021, dopo la pausa dovuta alla pandemia, ha costruito il progetto Musica Canto Parola insieme alla Gioventù Musicale di Modena e ad ACIT per intense stagioni di concerti con musicisti di alto livello oltre a proprie produzioni tra cui il Deutsches Requiem di Brahms, la Nona sinfonia di Beethoven ed i Chichester Psalms di Bernstein.
Il Coro Luigi Gazzotti nel 2023
Di particolare rilievo la collaborazione con Spira Mirabilis per l’esecuzione senza direttore della Sinfonia n. 9 di Beethoven: un progetto di studio complesso ed approfondito sfociato in esecuzioni che hanno avuto un’eco rilevante anche sulla stampa nazionale, con articoli sulle prime pagine de La Repubblica e La Stampa.
Il centenario del 2023
Nell’anno del centenario 2023 sono stati progettati appuntamenti di grande rilievo in collaborazione con le principali istituzioni della città di Modena.
Dopo gli eventi in anteprima, realizzati negli ultimi mesi del 2022, le celebrazioni hanno avuto inizio lo scorso aprile con una singolare serata di musica: all’interno della Chiesa del Voto, tornata a risplendere nel pieno centro storico modenese dopo un lungo restauro, si è infatti realizzata una maratona di oltre 4 ore con la partecipazione di musicisti e cori rappresentativi di rapporti profondi, antichi e recenti, con il Coro Gazzotti. Musica libera ma di grande qualità, in una situazione informale e a cento anni esatti dalla stesura del primo statuto. Il pubblico presente (varie centinaia di persone alternatesi lungo lo svolgimento della serata) si è inserito nella festa con grande coinvolgimento. Il Coro Gazzotti ha volutamente lasciato grande spazio agli ospiti, eseguendo comunque tre brani del proprio repertorio in diversi momenti della serata: per alcuni di questi sono stati chiamati a partecipare all’esecuzione ex coristi presenti tra il pubblico, emozionati e sorpresi. Dopo brevi parole di accoglienza da parte delle autorità, ringraziamenti ai sostenitori e la consegna di foto ricordo a personalità significative dell’Associazione Corale Luigi Gazzotti, ha aperto la serata il Coro La Fonte di Cognento seguito da due compagini storiche del territorio come la Corale Rossini, ultracentenaria, e la Corale Puccini di Sassuolo, prossima anch’essa al traguardo dei 100 anni. Di grande impatto l’intervento del Gospel Experience Choir, tra i pochi cori italiani ad avere reale coscienza stilistica di un repertorio spesso affrontato con superficialità. Molto apprezzata la presenza del Coro Giovanile dell’Emilia Romagna che ha portato il segno di un futuro possibile per la grande musica anche nella nostra regione. Indimenticabili poi per qualità musicale e partecipazione emotiva le esecuzioni di tanti cantanti e strumentisti, tutti in vario modo legati alla storia musicale del Coro Gazzotti e ai suoi progetti passati e presenti: tra questi “amici” molti sono oggi arrivati ai più alti livelli internazionali, ma si sono comunque adeguati con gioia sincera all’impostazione della serata, sintomo di un rapporto vero creato negli anni dentro la musica: Marco Bussi, Sergio Foresti, Roberta Mameli, Daniela Pini, Paola Cigna, Nadia Engheben, Davide Ronzoni e Decio Biavati. Di rilevo poi la presenza di tanti strumentisti anch’essi in vario modo legati alla storia del coro. Nella settimana seguente alla maratona musicale si è poi inaugurata alla presenza delle autorità una mostra multimediale che ha sfruttato le notevoli possibilità tecniche degli spazi sotterranei dell’Ex Albergo Diurno recentemente restituiti alla città in Piazza Mazzini, luogo strategico del centro storico modenese. La possibilità di proiezioni professionali multiple ha permesso l’utilizzo contemporaneo di schermi di grandi dimensioni con un effetto spaziale di grande impatto. Cinque video proiettati in contemporanea ma con un’unica colonna sonora hanno raccontato 100 anni di intensa attività intrecciati alle vicissitudini storiche della città di Modena e della stessa Italia. Ha contribuito al successo dell’iniziativa una ricca serie di eventi collaterali come proiezioni commentate di concerti storici del coro e brevi esibizioni dal vivo a sorpresa. Serata delle grandi occasioni è stata poi quella del 14 maggio: presso il Teatro Comunale Pavarotti Freni si sono concluse contemporaneamente la stagione del teatro stesso e quella di Musica Canto Parola, che da alcuni anni l’associazione Gazzotti organizza assieme alla Gioventù Musicale ed altri soggetti. Teatro pieno all’inverosimile per una trascinante esecuzione dei Carmina Burana di Orff nella versione per 2 pianoforti ed un vasto ensemble di percussioni. Oltre al Coro Gazzotti hanno partecipato al concerto il Coro di voci bianche del Teatro Comunale Pavarotti-Freni, Scilla Cristiano soprano, Antonio Giovannini controtenore, Nicolò Ayroldi basso, Olaf John Laneri e Francesco Frudua pianoforti e l’Ensemble di percussioni di Mantova gestito da Athos Bovi. Giulia Manicardi ha diretto un concerto veramente da ricordare.
Il Coro Luigi Gazzotti in scena nell’Elisir d’Amore di G. Donizetti
Altra grande serata è stata quella del 14 ottobre scorso, con l’esecuzione a Modena dello Stabat Mater di Dvorák assieme al Romanistik Chor (nato all’interno dell’Università di Monaco di Baviera ma oggi attivo come organizzazione autonoma). Con il coro tedesco il Coro Gazzotti aveva già realizzato importanti progetti, tra cui un Requiem di Mozart registrato e pubblicato da Halidon Music: è quindi particolarmente significativa la loro presenza nell’anno del centenario, in ricordo delle tante collaborazioni realizzate negli anni sempre nel segno della grande musica.
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