Intervista ad Annalisa Spadolini

a cura di Elena Bacarella

Responsabile Scuola di Associazione Emiliano-Romagnoli Cori e Docente dell’Istituto Comprensivo Granarolo dell’Emilia

Annalisa Spadolini è coordinatrice del Gruppo Nazionale per l’apprendimento della musica per tutti gli studenti – Ministero dell’Istruzione.

Può darci delle indicazioni sugli sviluppi che intrecciano l’attività musicale laboratoriale nelle orchestre e nelle classi di musica d’insieme rispetto alle capacità strettamente legate all’apprendimento musicale e soprattutto le abilità cognitive di base come l’attenzione e la memoria e la regolazione degli stati emotivi?

La pratica orchestrale o d’insieme rappresenta un’esperienza che genera il coinvolgimento degli studenti in molteplici direzioni: dall’ascolto (dell’insieme, del proprio suono, dei singoli altri suoni) all’osservazione (del direttore, dei suoi compagni, della parte che è chiamato a suonare), dall’imitazione all’immaginazione, dal movimento corporeo (partecipazione alla musica attraverso il corpo) al coinvolgimento relazionale e ultimo ma non per importanza il rispetto di regole condivise. È inoltre un mezzo di significativa importanza per il conseguimento di obiettivi extramusicali. Parliamo di concetti quali lo scambio – il confronto tra i compagni, prevenendo l’isolamento che talvolta lo studio dello strumento ingenera, il senso di appartenenza al gruppo e l’accettazione del proprio ruolo al suo interno. La pratica orchestrale genera la consapevolezza (che il docente deve creare e motivare) di appartenere a un gruppo che diviene espressione di un percorso di crescita condivisa, in cui il ruolo del singolo concorre al risultato di tutti.Il rispetto delle regole condivise e accettate, ovvero lo stare in orchestra, significa accettare e condividere regole di comportamento e modalità di lavoro, più o meno esplicitate; non si può stare in orchestra rimanendo avulso dal contesto e non venendone in alcun modo coinvolto. La musica d’insieme è un modello del tipo impegno – risultato; la pratica d’orchestra consente il raggiungimento di un risultato musicale in tempi più rapidi di quanto, generalmente, non accada con lo studio individuale (“Costruiamo insieme un suono”).  La condivisione di un percorso di costruzione del suono genera un aumento della motivazione nella misura in cui l’alunno ha la percezione che egli è coinvolto direttamente e collabora alla realizzazione del risultato finale. Sono tutti principi di convivenza civile, di educazione ad una cittadinanza evoluta, un esempio di civiltà per i nostri ragazzi.

Può indicarci quali sono le azioni di sviluppo che il Comitato nazionale per l’apprendimento della musica per tutti gli studenti, si prefigge per il triennio 2023/2025 sui temi dell’educazione e della formazione permanente in ambito musicale?

Il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti opera da circa 17 anni all’interno del Ministero dell’Istruzione e del merito e ha compiti di supporto, consulenza, progettazione, coordinamento, monitoraggio e proposta nei confronti dell’Amministrazione centrale. Il lavoro del Comitato è finalizzato a definire contenuti culturali e didattici, i requisiti professionali e delle organizzazioni, per la realizzazione di percorsi formativi incentrati sullo sviluppo della pratica musicale a scuola e per valorizzarne la dimensione estetica e storica. L’obiettivo principale del Comitato è che la musica sia appresa, vissuta e accolta da tutti gli studenti, fin dalla scuola dell’infanzia, con modalità di apprendimento che considerino lo sviluppo globale della persona e la formazione del cittadino. Esprime pareri sulla validità delle iniziative proposte dall’Amministrazione e all’Amministrazione da soggetti esterni e offre supporto e consulenza didattica e organizzativa alle attività delle Scuole. È inoltre impegnato nell’agevolare ogni forma di collegamento e di circolazione delle idee, nella consapevolezza che l’obiettivo principale sia il cambiamento dell’impianto educativo, che superi la prevalenza della dimensione cognitiva su quella creativa e la frammentazione delle discipline. Il Comitato assume ogni iniziativa di sensibilizzazione che restituisca alla musica il suo primato di sapere universale e trasversale.

I nostri obiettivi sono molto ampi anche perché si rivolgono ad una platea nazionale di docenti di musica e strumento delle scuole del primo e del secondo ciclo, di Dirigenti scolastici e anche degli studenti della scuola italiana, dai piccolissimi fino ai ragazzi delle scuole secondarie superiori. Per i prossimi anni saremo impegnati nell’attuazione del Decreto Legislativo 13 Aprile 2017 n. 60 – Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività, ovvero nella diffusione e l’accompagnamento sia amministrativo che di contenuti didattici, dei vari decreti attuativi che ne sono derivati e che riguarderanno la nuova organizzazione delle Scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale di cui al nuovo D.M. 176/22 , la nascita e lo sviluppo dei poli performativi artistici di cui al D.M. 16/22, la definizione degli Avvisi pubblici di finanziamento di cui al Piano triennale delle arti (Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del maggio 2021). Stiamo progettando il potenziamento del Progetto “Musicascuola” in collaborazione con INDIRE che vuole offrire materiali di esperienze e buone pratiche narrate e documentate direttamente dai docenti italiani (www.musicascuola.indire.it), anche con l’uso molto diffuso fra i giovani del podcast. E poi gli appuntamenti annuali  ovvero i Concorsi scolastici quali ad esempio il “Premio Abbado e Abbiati per la scuola”; il concorso in collaborazione con l’Accademia mondiale della Poesia, la comunità radiotelevisiva italofona e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, nel cui Bando  abbiamo inserito una sezione di spoken music; la settimana della musica a scuola che questo anno si svolgerà dal 15 al 20 maggio 2023  e finalmente sarà inaugurato con  un convegno, finalmente in presenza, organizzato a Palermo dall’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia. Stiamo inoltre progettando un piano nazionale di formazione per docenti di musica e strumento, itinerante e in modalità blended, ovvero parte in presenza e parte on line, perché crediamo che la formazione sia uno dei cardini che possano cambiare e innovare la scuola, raggiungere i  14.000 docenti italiani di musica e strumento delle scuole italiane e aiutarli nel loro sviluppo professionale è un dovere che Il Ministero deve assolvere con corsi di qualità, fortemente esperienziali e con formatori esperti e carismatici, che possano avere ricadute efficaci nel lavoro quotidiano dei docenti nelle classi.

Parliamo ora di come il Comitato Nazionale per l’apprendimento della musica per tutti gli studenti ha proceduto nei confronti delle scuole, per dare attuazione dall’A.S. 2023/24 al Decreto Interministeriale N. 176 del 1° luglio 2022.

Per ora abbiamo organizzato in collaborazione con INDIRE una serie di incontri on line di presentazione e di analisi del Decreto ad uso dei Dirigenti scolastici e dei docenti impegnati nella definizione dei nuovi percorsi. Sono stati incontri molto partecipati e ci siamo stupiti della partecipazione, più di 10.000 visualizzazioni alle dirette. Altri incontri sono stati organizzati in collaborazione con diversi Uffici Scolastici regionali, altri organizzati con organizzazioni sindacali. Abbiamo elaborato anche degli esempi di modelli orari e organizzativi che, ci arrivano notizie, sono stati adottati e presi da esempio dalle scuole autonome. Continueremo a dare ascolto e aiuto a chiunque voglia chiedere informazioni su questo Decreto che alcuni membri del Comitato, fra cui me stessa, hanno scritto, in quanto membri del gruppo del lavoro incaricato dal Ministro di scriverlo.

 

Quale saranno le sfide che le scuole dovranno affrontare per rispondere alle novità normative contenute nel D.I. 176/2022?

La sfida intanto sarà eliminare il pregiudizio che vede spesso il mondo della scuola diffidente di fronte al cambiamento. Si pensa sempre che il cambiamento porti a peggioramenti, a disattenzione o a qualcosa di negativo che vuole lo smantellamento delle scuole, in questo caso ad indirizzo musicale. La seconda sfida è quella che passi il concetto di autonomia scolastica non solo di organizzazione attraverso il concetto di flessibilità, ma anche di ricerca. Con questo Decreto, dove abbiamo inserito anche le nuove indicazioni nazionali per lo specifico tecnico dell’insegnamento strumentale, abbiamo voluto far passare l’idea che le scuole possano diventare  centri di ricerca educativa primaria, che le organizzazioni possono influire sulla didattica e viceversa, che non può esistere un unico modello educativo ma scuole capaci di riflettere sul proprio percorso in considerazione anche delle territorialità e scuole capaci di riflessione critica e di monitoraggio per migliorare.

Quanto resta applicato il DM 8/2011 nelle scuole oggi, rispetto al testo normativo che sanciva il principio che, a partire dalla scuola primaria, la musica dev’essere praticata da tutti, e con personale docente specializzato?

Il D.M. 8 non è stato abrogato tanto è vero che viene richiamato in tutti i provvedimenti legislativi ed amministrativi dal 2011 ad oggi. Il punto critico nell’attuazione del D.M. 8/11 è che non c’è stata la volontà politica di dare un accompagnamento adeguato ad una norma che purtroppo doveva puntare al potenziamento degli organici scolastici e a un incremento di spesa in questo senso. Attualmente però grazie al D.M. 8/11 sono centinaia le scuole primarie che hanno potuto attivare progetti verticali di musica e molti docenti della scuola secondaria di primo grado dell’organico dell’autonomia lavorano nella scuola primaria in continuità educativa.

Quali opportunità e nuove frontiere si prefigurano per le scuole e per il terzo settore nella realizzazione del Piano delle Arti?

Questo argomento è il più giovane nelle politiche educative del Governo. Parlo del governo perché il Piano delle arti è un provvedimento – Decreto a Firma del Presidente del Consiglio dei Ministri. Ormai da sei anni abbiamo avviato un iter che vede il Ministero dell’Istruzione e del Merito fortemente impegnato nel  garantire a tutti gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado l’accesso alla cultura e al patrimonio artistico italiano attraverso la promozione di attività teoriche e pratiche, anche con modalità laboratoriali, legate ai “temi della creatività” (decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 60).

Uno degli strumenti per promuovere i temi della creatività è Il Piano delle arti, adottato ogni tre anni con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Per sostenere la cultura umanistica nelle scuole è stato creato il Sistema coordinato per la promozione dei temi della creatività. Il Sistema vede coinvolti il Ministero dell’istruzione, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, le istituzioni scolastiche anche in rete, le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), le università, gli istituti tecnici superiori (ITS), gli istituti italiani di cultura.  Soggetti pubblici e privati e organismi del terzo settore operanti in ambito artistico e musicale possono entrare a far parte del Sistema coordinato. L’accreditamento consente loro di diventare gli interlocutori principali delle scuole per progettare e attuare iniziative sui temi della creatività. Per entrare in questo circolo virtuoso di collaborazioni è necessario presentare domanda di accreditamento nelle modalità previste dal Decreto interministeriale 764 del 14 agosto 2019 (uno dei decreti attuativi del D. L.vo n. 60/17). Stiamo assistendo ad un vero e proprio movimento di idee, di collaborazioni e di condivisioni fra scuola e Enti dei territori che finalmente vede la scuola all’interno di un ciclo produttivo di ricerca a fianco di coloro che da sempre lavorano con competenza e obiettivi di miglioramento per la crescita di questo paese e cioè il mondo dell’Associazionismo. Gli Enti accreditati sono finora più di 500 e contiamo di raddoppiare il numero nel prossimo triennio.  Sono però ancora necessari interventi di sostegno e di finanziamenti maggiori per dare aiuto alle scuole. Soprattutto quelle con maggiori difficoltà. C’è tanto da fare ed è con l’aiuto e la collaborazione di una società volenterosa di miglioramento che ce la possiamo fare.

Per ulteriori informazioni sulle azioni del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito:
https://www.miur.gov.it/web/guest/comitato-musica

Sui progetti MIM- CNAPM-INDIRE :

Settimana della musica a scuola:
https://lamusicaunisce.indire.it/

Musica a scuola:
https://www.indire.it/progetto/musica-a-scuola/

Piano delle arti:
https://pianodellearti.indire.it/monitoraggio/
https://www.miur.gov.it/web/guest/arti-e-creativita

Podcast su musica e arti a scuola:
https://musica.indire.it/switch/index.php?action=progetto&id=8