Intervista a Daniele Sconosciuto, neo direttore del Coro Giovanile AERCO
Qual è stata la tua formazione musicale?
Daniele Sconosciuto: Ho intrapreso lo studio del pianoforte da bambino, mi sono innamorato di questo strumento musicale ascoltando i Notturni e gli Studi di Chopin eseguiti da Arthur Rubinstein e Maurizio Pollini, riprodotti dai vinili che mia madre custodisce gelosamente. Ho nitidi ricordi legati alla mia infanzia trascorsa con mio fratello, violoncellista col quale svolgo attività concertistica, e in compagnia dei ‘Grandi’ autori di musica d’arte. Ho studiato presso il Conservatorio ‘Tito Schipa’ di Lecce e mi sono diplomato nell’Istituto Musicale Pareggiato ‘Giuseppe Verdi’ di Ravenna, sotto la guida della Prof. Maria Francesca Baldi. Nel frattempo, ho studiato al DAMS dell’Università degli Studi di Bologna e mi sono laureato in DAMS-Musica con una tesi in Pedagogia Musicale (relatrice Prof. Carla Cuomo) e in Discipline della Musica con una tesi in Paleografia Musicale (relatore Prof. Cesarino Ruini). Mi sono abilitato all’insegnamento del pianoforte al Conservatorio ‘Girolamo Frescobaldi’ di Ferrara e in questa circostanza ho seguito i corsi di direzione di coro per didattica: risale proprio a questo periodo la possibilità che mi è stata offerta di passare da corista a direttore del Coro dell’Arengo, compagine corale che tuttora dirigo. Entrato di ruolo nella scuola ho sentito l’esigenza di completare la mia formazione assecondando quello che sin da giovanissimo rappresentava per me un obiettivo a lungo termine, studiare l’arte della direzione. Mi sono iscritto dunque al corso di Direzione d’Orchestra al Conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Milano e mi sono diplomato un paio di anni fa sotto la guida del Maestro Vittorio Parisi.
Quando e come è avvenuto l’incontro con il coro? Quali occasioni hanno portato un pianista e musicologo a interessarsi in maniera prevalente a questo mondo?
Daniele Sconosciuto: Sin dai tempi della mia adolescenza ho praticato attività corale in ambito parrocchiale: è in quel contesto che ho mosso i primi passi come corista. Era affascinato dalle voci che, pur nella diversità timbrica, davano vita a un insieme omogeneo di suoni. Poi ci sono state le esercitazioni corali in Conservatorio che mi permettevano di alternare la lezione individuale di pianoforte con la lezione collettiva di coro, occasione di socialità e condivisione musicale con dei coetanei. Trasferitomi a Bologna per completare gli studi pianistici e intraprendere gli studi universitari mi sono subito inserito come tenore nel coro dell’Arengo, che avevo ascoltato durante una funzione liturgica. Ero rimasto impressionato dall’armonia e dalla giovialità fra i coristi, avevo intuito che l’ambiente era sereno e c’era affiatamento; mi sono sentito accolto, prima di tutto umanamente. Nel giro di pochi anni ho poi preso in mano il coro assumendo il ruolo di direttore. Infine l’incontro con la Prof. Maria Elena Mazzella, insegnante di Direzione di Coro, mi ha stimolato ad approfondire la tecnica direttoriale e ampliare il repertorio.
Sei entrato subito in contatto con l’AERCO o è qualcosa che è maturato più tardi? Nell’associazionismo corale hai trovato stimoli e strumenti o ti sei orientato autonomamente?
Daniele Sconosciuto: L’incontro con l’AERCO è avvenuto cinque anni fa tramite la scuola a indirizzo musicale in cui tuttora insegno pianoforte, l’I.C. di Granarolo dell’Emilia, che era ed è associata ad AERCO. Nella scuola svolgiamo progetti in verticale (infanzia-primaria-secondaria di primo grado) che prevedono percorsi corali per gli alunni più piccoli e in occasione di un concerto, che vedeva coinvolta la nostra assieme ad altre scuole del territorio bolognese, ho conosciuto il Presidente Andrea Angelini, il quale mi ha illustrato le attività di AERCO e condiviso l’obiettivo necessario di fare rete tra i cori della provincia bolognese. Come Coro dell’Arengo ci siamo subito iscritti all’AERCO e dopo poco tempo sono entrato nel Consiglio Direttivo dell’Associazione. Venivo già da un’esperienza molto significativa e performante nell’Associazione ‘Le Muse e il Tempo – Centro di Ricerca, Formazione e Didattica della Musica’ che mi aveva permesso di conoscere e apprezzare la pratica associativa. Ciò mi ha consentito di cogliere i punti di forza dell’AERCO che hanno sicuramente stimolato il mio percorso come direttore di coro, delegato provinciale, direttore organizzativo e responsabile relazioni dell’Associazione, cariche che tuttora ricopro.
Con il tuo coro, il Coro dell’Arengo, quali repertori privilegi? Sono scelte che dipendono dalle caratteristiche del coro o da tue personali predilezioni?
Daniele Sconosciuto: Il Coro dell’Arengo nasce dalla consapevolezza e dall’impegno di un gruppo di amici teso a favorire la partecipazione all’azione liturgica attraverso il canto corale; e per questa ragione prediligo il repertorio liturgico e sacro. Negli ultimi mesi il coro ha accolto nuove voci e ampliato il proprio repertorio nella direzione dei compositori contemporanei di musica sacra, ciò è determinato dalla presenza di nuovi coristi e dalla partecipazione sempre più frequente a rassegne corali.
Che piano di lavoro ti sei preparato, con il coro giovanile regionale?
Daniele Sconosciuto: Come per gli altri cori giovanili nati in seno alle associazioni regionali, anche il Coro Giovanile dell’Emilia-Romagna svolge una prova intensiva a cadenza mensile. Per ottenere dei risultati soddisfacenti nel corso delle poche prove a disposizione, e che ci permettano poi di partecipare a concerti, festival e concorsi corali reputo necessari una preparazione e uno studio da svolgere con largo anticipo rispetto alla prova. Per questo motivo una volta selezionato il repertorio da affrontare, ne approfondisco lo studio inserendo elementi agogici e respiri che saranno poi oggetto di confronto durante la prova con i coristi, predispongo dei file audio in modo che possano prepararsi individualmente e scrivo una scheda esplicativa inerente ai brani che di volta in volta andremo a cantare. I coristi arrivano così alla prova consapevoli del lavoro di montaggio che si chiede loro; ed io posso dedicarmi alla crescita musicale del coro che si alimenta attraverso la ricerca della propria identità sonora e della necessaria sinergia fra le voci.
Che programmi pensi di frequentare maggiormente, con questo coro?
Daniele Sconosciuto: Grazie alla sua poliedricità, penso che questo coro sia nelle condizioni di presentare un vasto repertorio di musica corale, sia a cappella sia in formazione da camera con pianoforte o organo. In questi primi mesi di ripartenza del progetto sotto la mia direzione musicale sto previlegiando repertorio di compositori viventi per dare continuità al lavoro svolto egregiamente dalle colleghe e amiche che mi hanno preceduto, Silvia Biasini e Ilaria Cavalca. Nel prossimo futuro seguiremo sicuramente il filone della musica corale contemporanea rivolgendo al contempo lo sguardo sulla musica Antica, sui compositori romantici e sul Novecento.
Perché un coro giovanile regionale? Qual è, secondo te, il compito di queste formazioni?
Daniele Sconosciuto: Il coro giovanile incarna un progetto trasversale e allo stesso tempo unico nel territorio regionale giacché accoglie giovani coristi provenienti da tutta la regione, che fanno già parte di cori aderenti alle associazioni regionali, e i quali avvertono la necessità di arricchire la propria esperienza corale condividendo con altri giovani lo studio e l’ampliamento del repertorio con obiettivo la crescita personale e di gruppo. In quest’ottica la funzione di un coro giovanile regionale è quella di approfondire le proprie competenze musicali, migliorare le performance individuali, sviluppare il senso di appartenenza a un pregevole gruppo corale, mirare alla crescita umana e professionale propria e dei colleghi coristi.
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