DI MARIA CRISTINA MONTANARI
Salve Regina – dall’Antiphonarium ad usum Beatae Mariae Vir[gi]nis de Ponte
Nella foto: Coro San Paolo
Il coro “S. Paolo”, nato nell’autunno del 2016 a S. Polo d’Enza in provincia di Reggio Emilia, svolge la sua principale attività nell’animazione musicale delle liturgie della parrocchia, ponendosi come obiettivi la diffusione dell’educazione al canto e il coinvolgimento dei coristi nel servizio liturgico. Ha partecipato alla “Rassegna Corale di Santa Cecilia” organizzata dall’Unità Pastorale “Terre del Perdono” e alla “XXIV Rassegna Poetico – Musicale Composizione per Maria” presso la Basilica della Ghiara accompagnando il coro di voci bianche della parrocchia. Ha partecipato con un concerto alla rassegna “Soli Deo Gloria”. è composto da trentacinque persone provenienti anche dai paesi limitrofi. Nel suo repertorio vi sono principalmente canti liturgici, popolari e, in seguito al ritrovamento di un Antiphonarium del 1886 all’interno dell’archivio parrocchiale, anche canti gregoriani la cui scoperta ha permesso di valorizzare il patrimonio storico musicale locale.
Il desiderio di riportare in vita ciò che per decenni è stato lasciato nel silenzio fra gli antichi volumi che segnano la storia e le vicende umane della comunità sanpolese, mi ha spinto a cercare questo materiale e a divulgarlo facendolo conoscere ed apprezzare ai componenti del coro. è sempre emozionante trovare materiale che rivela, fra il profumo della carta consunta ed ingiallita, l’espressione musicale di un tempo che ha segnato e sostenuto momenti importanti della vita religiosa del territorio. Il progetto “Le radici musicali del nostro paese: tesori ritrovati”, pertanto, nato grazie alla presenza dell’Antiphonarium, ha offerto ai coristi l’opportunità di condividere momenti comuni di crescita culturale e formativa accostandosi ad un genere diverso rispetto al repertorio fino ad ora affrontato.
Ha permesso loro di essere maggiormente consapevoli della ricchezza del ritrovamento che, indipendentemente dal valore musicale, se ne deduce in quanto patrimonio storico musicale della propria tradizione.
Questa tradizione affonda le radici nei centri religiosi del paese che nel corso dei secoli hanno raccolto e unito i fedeli e sono stati luce per illuminare il loro cammino: la chiesa della Madonna di Pontenovo, la Chiesa della Pieve e la Chiesa del Castello.
L’Antiphonarium ad usum Beatae Mariae Vir[gi]nis de Ponte Novo, dal quale la Salve Regina è stata scelta per lo studio e l’approfondimento, è una raccolta di canti utilizzati per accompagnare i momenti di preghiera all’interno del Santuario. La chiesa della Madonna di Pontenovo infatti fu teatro di importanti feste e cerimonie alle quali la gente accorreva numerosa. La sagra principale ebbe inizio il 12 settembre 1634. Da allora le funzioni religiose, in questa festività, furono eccezionali per la partecipazione numerosa del clero e dei cantori. Nell’archivio parrocchiale leggiamo come, per la festa del 1741, fossero presenti ben 25 preti tra cui Don Pietro Gualberti, rettore del seminario che cantò la S. Messa solenne accompagnato dai seminaristi del Collegio Gesuita di Montefalcone. La partecipazione alle funzioni religiose dei seminaristi divenne una tradizione. Andrea Balletti, storico di Reggio Emilia, cos ricorda: “[…] sento eccheggiare le voci degli alunni del Collegio di Montefalcone guidati dal tocco della bacchetta del maestro Paolo Pattacini […]”1 organista e direttore della banda filarmonica di S. Polo. I canti e le musiche furono da sempre un supporto di tutte le funzioni religiose e così anche a Pontenovo si sentì la necessità di installare un organo.
Nell’archivio parrocchiale troviamo: “Il primo settembre 1810 l’organo, fu portato da Parma su un carretto fino a Tortiano poi trasportato a braccia in territorio reggiano….”2. Si sottolinea in particolare la ricorrenza del 12 settembre 1824 con la partecipazione dei filarmonici addetti al servizio della Real Corte di Parma il cui direttore d’orchestra era un abile violinista. Sul territorio sampolese nei primi quarant’anni del 1900 furono installati ben quattro organi oltre a quello del Santuario di Pontenovo: due nell’allora chiesa parrocchiale della Pieve e uno nella chiesa del Castello grazie al volere dell’Arciprete Pietro Valcavi e Luigi Pattacini,organista erudito e amico di Nicolò Paganini che per qualche tempo visse anche a S. Polo oltre che a Parma.
DI PIETRO MAGNANI
Antiphonarium (1886) di Pontenovo: descrizione sintetica e contenuto
L’Antiphonarium ad usum Beatae Mariae Vir.nis de Ponte Novo è un manoscritto cartaceo di 32 pagine (mm 445 95), datato e sottoscritto (p. 32: “Scrisse Pattacini Giovanni l’anno 1886”). Contiene un totale di 56 brani, nella quasi totalità ei casi antifone (solo uno è n versiculo) appartenenti ai vespri di feste proprie e di comuni3. Proprio perché il volume contiene sole antifone, il copista ha scelto la denominazione “antifonario”, anche se impropria per la terminologia classica (un antifonario contiene anche altre tipologie di brani per tutte le ore canoniche e non si limita alle sole antifone dei vespri).
La maggior parte delle antifone appartiene al repertorio standard. Tuttavia al termine del manoscritto sono presenti due testimonianze di particolare interesse: la rara antifona Salva plebem presentem4 in onore di San Prospero, patrono di Reggio Emilia, e, dopo la consueta Salve Regina in tono solenne, una seconda Salve Regina in canto fratto; di questa seconda Salve in canto fratto non si ha per ora altra notizia. Sarebbe interessante conoscere il percorso che ha portato all’inserimento nell’Antiphonarium di entrambi questi brani.
1. Storia di Reggio nell’Emilia
2. Matteo Malagoli, Gli antichi organi a canne nelle chiese di San Polo d’Enza in La Pieve di San Pietro in Caviano di San Polo d’Enza, Bolondi Franco, Pizzarelli Isa.
3. In specifico: festa del SS. Nome di Maria, Comune degli Apostoli, Comune di un martire, Comune di pi artiri, Comune di un confessore pontefice, Comune di un confessore non pontefice, Comune delle sante vergini, Comune delle sante non vergini.
4. Cfr. Hesbert, Corpus Antiphonalium Officii 4688, segnalata in Verona, Biblioteca Capitolare, XCVIII (92), antifonario, sec. XI, 1091-1110 (ILI), c. 209r; presente anche in Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, Mss. Regg. C 408 (Hymni ecclesiastici), miscellanea, sec. XIII, c. 75v, quest’ultima attestazione non segnalata nel CAO.
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