Sono oramai trascorsi 47 anni da quando in quel di Ferrara, in un lontano 16 Maggio 1971, alcuni direttori capitanati dal compianto maestro Giorgio Vacchi, diedero vita alla prima associazione italiana che raggruppava i cori. Immagino il loro entusiasmo nel raccogliere le tante idee per poi tramutarle in una carta che avrebbe disciplinato, da quel momento, la vita associativa di AERCIP. Sì, perché questo è il nome originale di quella che poi diventò AERCO. I cori costituenti venivano dal mondo popolare e l’acronimo per la nuova associazione avrebbe dovuto rispettare questo interesse verso la musica della tradizione. AERCIP, infatti, stava per Associazione Emiliano Romagnola Cori di Ispirazione Popolare. Alcuni anni dopo, con l’ingresso dei cori polifonici, si pensò di mutare il nome associativo in quello che è l’attuale. I fondatori si posero allora come obiettivo quello di trovare un momento di collaborazione per diffondere l’associazionismo musicale amatoriale, per migliorare con iniziative corsuali la preparazione tecnica dei direttori, per supportare l’attività dei cori creando opportunità di concerti e di incontri musicali al fine di facilitare la pratica musicale fra gli associati ed infine per contribuire e potenziare sul territorio regionale la ricerca musicale, sia nel campo polifonico che in quello etnofonico. Certo, da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, i tempi hanno cambiato i modi di raggiungere gli obbiettivi ma le finalità iniziali sono tutt’ora alla base della mission associativa.
E’ impossibile, in un concentrato di spazio così breve, offrire una visione completa di cosa è AERCO oggi, di cosa essa rappresenti per i suoi associati e di come si possa collocare tra il mondo della musica (la richiesta) e i cori (l’offerta). Detta così parrebbe più un’azienda di servizi da gestire che un serbatoio di valori da condividere e difendere. Per quello che può contare il mio parere dico che AERCO ha concesso a me ed ai miei collaboratori l’opportunità di mettere in pratica una nostra vision della musica corale. Personalmente sono cresciuto con AERCO e spero di aver fatto crescere anche l’Associazione; generalmente questi fattori vanno in simbiosi, ma non sta certo a me dare un giudizio finale. Ho cercato di applicare un modello che ho appreso in anni di esperienza come musicista, organizzatore di eventi, direttore di una rivista corale internazionale. Soprattutto i miei tanti viaggi all’estero, dove mi sono confrontato con le innumerevoli problematiche musicali, mi hanno permesso di mutuare ed applicare alla nostra coralità regionale idee che, diversamente, non avrei mai toccato con mano. Il modello di AERCO che ho sùbito avuto in mente è stato quello di un’Associazione dove era necessario stabilire chi avrebbe fatto cosa. Sono stati creati ruoli ad hoc, comitati di assunzione di responsabilità, come una Commissione Artistica completamente slegata dal Consiglio Direttivo, un Comitato Editoriale per la rivista FARCORO, un Webmaster, una persona che curasse l’immagine e la promozione di AERCO nonché la ricerca di fondi, un Project Manager per seguire le varie iniziative. Tutto ciò ha portato grande fervore da parte di chi ci ‘lavora’. Si tratta di qualcosa che esula, per buona parte, dal volontariato, che nella sua comune accezione significa donare il proprio tempo quando si ha tempo. Seguire oltre 200 cori, con tutta la loro mole di richieste quotidiane, alcune rassegne su base regionale, i corsi, la rivista e tutte le attività implementate richiede un costante utilizzo del tempo che non può essere più esclusivamente affidato al volontariato. Per questo AERCO ha deciso che alcuni ruoli quadro sarebbero stati supportati economicamente. Non nascondo che è stato un notevole sforzo finanziario ma adesso ciascuno che è rivestito di un compito continuativo riesce a garantire la puntualità della prestazione. Ovvio che la maggior parte del lavoro viene svolto gratuitamente, senza questo non si andrebbe da nessuna parte e sarebbe contrario a quei principi associativi che vedono nella gratuità del servizio la ragione del suo essere.
Brevemente, vorrei concludere con le attività che AERCO ha offerto ai suoi associati negli ultimi tempi e che proseguiranno nel futuro: i festival corali CantaBO, Di Cori un Altro Po, Voci nei Chiostri, i concerti del World Choral Day, la Rassegna dei Cori Piacentini, Le Voci della Terra (Parma), Soli Deo Gloria (Reggio Emilia), Cori@MO (Modena), Corinfesta (Mirandola), i Concerti del Tè (Rimini), i corsi per direttori di cori scolastici, i corsi per compositori, per direttori e coristi organizzati dalle delegazioni di Ferrara e Rimini, i corsi in convenzione con i cori associati, la rivista FARCORO (anche sotto forma di blog su www.farcoro.it), il Coro Giovanile Regionale. Inoltre AERCO supporta moralmente ed economicamente le migliori iniziative dei cori associati. Il tutto coordinato da una segreteria aperta 5 giorni alla settimana, grazie al lavoro di un collaboratore e di studenti Erasmus, nella sede sociale di Via Barberia in pieno centro storico a Bologna.
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