Il Convegno che si è svolto a Bologna il 15 e 16 febbraio u.s. ha riunito le Redazioni delle Riviste che le Associazioni regionali della Feniarco pubblicano a stampa o in formato pdf. Oltre trenta i partecipanti in rappresentanza di dieci Regioni che hanno una testata giornalistica. In concomitanza di questo incontro si è anche svolta una riunione del Comitato di Redazione di Choraliter, che ha fornito ai presenti il modus operandi del gruppo redazionale presieduto da Direttore Bergamo, con una seduta “aperta” per la messa a punto delle prossime pubblicazioni della Rivista. La Feniarco è intervenuta con il suo Presidente Fornasier, con Michela Francescutto e Pier Rendina, valenti collaboratori dello staff che hanno coordinato i lavori all’O.d.G. All’AERCO è stato affidata la parte logistica dell’incontro che si è svolto nella sala convegni dell’Hotel cittadino che ha ospitato i delegati e si è conclusa con una riunione conviviale alla quale sono intervenuti anche i numerosi accompagnatori e accompagnatrici, richiamati a Bologna dalla concomitante presenza della mostra di Vermeer, con il famoso quadro “La ragazza dall’orecchino di perla”. La finalità della riunione era proporre agli intervenuti alcune riflessioni per facilitare loro il lavoro di redazione, unitamente a una puntualizzazione delle più aggiornate modalità per operare nel mondo dei media. Dopo il saluto del Presidente Fantuzzi, il programma dei lavori è stato illustrato dal Presidente Fornasier, che ha ricordato con orgoglio il successo che la Rivista nazione sta sempre più riscuotendo non soltanto nel mondo della coralità italiana ed europea, ma anche presso studiosi, musicisti e Conservatori e ha presentato l’incontro bolognese come impegno di Feniarco per confermare al settore pubblicistico valenza e qualità. La prima relazione brillantemente illustrata da Sandro Bergamo aveva per titolo un tema emblematico: La rivista ideale. Bergamo ha iniziato facendosi una domanda: Quali le difficoltà di una comunicazione efficace? Ha osservato infatti che l’enorme massa di informazioni rischia spesso di seppellire la notizia, per cui occorre innanzi tutto un opportuna scelta delle stesse perché il rumore di fondo livella tutto e rende difficile distinguere ciò che è importante da quello che non lo è; inoltre la limitatezza dei nostri mezzi impone di impiegarli nel modo migliore. Non va dimenticato che l’oggetto della nostra comunicazione resta senza dubbio l’Associazione, il Coro ed il canto corale, mentre il soggetto sono i direttori, i compositori, ed i coristi. Ma non si deve anche trascurare il fatto che esistono altri destinatari, quali pubblico interessato alla musica corale, pubblico interessato alla musica e pubblico da interessare genericamente. Bergamo è passato poi a definire i possibili modelli delle pubblicazioni. Il primo è l’House organ, cioè un giornale che sia incentrato sulle motivazione e l’appartenenza, sul concetto di mission e che quindi dia informazioni sui principi alla base della Associazione e comunichi le strategie e le politiche attuative e le informazioni sul mondo esterno. L’altro modello e quello chiamato Customer magazine cioè un organo di stampa che si prefigge di curare all’esterno l’immagine dell’organizzazione e di migliorarne la percezione. La tipologia delle nostre riviste dovrebbe coprire entrambi gli ambiti: informare e formare la nostra base ed anche formare il nostro pubblico attuale e attrarre quello potenziale. Come fare per conseguire questa finalità? Sandro Bergamo offre alcuni consigli pratici: privilegiare un carattere inclusivo rispetto all’unitarietà dei contenuti e realizzare una rivista che non sarà letta per intero da tutti, ma dove molti trovino qualcosa. Quindi una rivista che racconta noi al mondo esterno e porta gli stimoli dell’esterno al nostro interno, promuovendo gli eventi comuni con la condivisione dei collaboratori. Interessante il dibattito che è seguito, durante il quale gli intervenuti, nel dare ampia informazione sulle tipologie delle varie riviste regionali, hanno anche richiesto ed ottenuto approfondimenti sulla interessante ed appassionata relazione del Direttore Bergamo. E’ poi cominciata la sezione già descritta del Comitato di Redazione di Choraliter che ha fornito un modello di metodo operativo alle redazioni, impostando la programmazione dei prossimi numeri, indicando i temi da trattare e fornendo indicazione sui possibili redattori degli articoli programmati. Dopo l’incontro conviviale della sera offerto ai convegnisti dall’AERCO, la mattinata è stata dedicata ad una interessante relazione tenuta da chi in Feniarco si occupa principalmente di Comunicazione: l’amica Michela Francescutto. Il tema proposto è davvero affascinante: La comunicazione ai tempi del web. Non si poteva trovare un incipit migliore se non iniziando dall’analisi della parola COMUNICARE, cioè trasmettere un messaggio (dal latino communico>cum munire ovvero “legare insieme, mettere in comune e per estensione, far partecipe). Il ruolo del “comunicatore” è fondamentale in aziende, come anche nelle realtà associazionistiche di ogni livello, per creare un’immagine dell’associazione, per diffondere capillarmente ed in modo omogeneo e coerente questa immagine ed infine per Informare sulle attività verso l’esterno. Ovviamente deve essere costante il rapporto del comunicatore con il management delle associazione. Michela fa qui una importante citazione che esprime in modo chiaro di quanto sia importante per tutti dare all’esterno l’immagine di una corretta comunicazione. “Le relazioni pubbliche non sono l’ufficio stampa e neppure riguardano il management, esse sono quello che tutti all’interno di un’impresa, dal vertice in giù, dicono e fanno quando sono a contatto con il pubblico.” Arthur Page (1939). Gli attori della comunicazione sono molteplici:
• Emittente: colui che avvia la comunicazione attraverso un messaggio.
• Ricevente: colui che accoglie il messaggio, lo decodifica, lo interpreta e lo comprende.
• Codice: parola parlata o scritta, immagine, impiegata per “formare” il messaggio.
• Canale: il mezzo di propagazione fisica del codice
• Rumore: elementi di disturbo che influiscono sulla trasmissione esatta
• Contesto: l‘ambiente all’interno del quale si situa l’atto comunicativo
• Referente: l’oggetto della comunicazione, a cui si riferisce il messaggio
Una buona comunicazione nasce sempre dalla interazione di tali mezzi. La parola iniziale per l’ideazione e impostazione di un’azione di comunicazione è il messaggio, che sia incisivo, chiaro, memorizzabile, riconoscibile (usare parole chiave e immagine coordinata). Quindi si passa a trasmettere il messaggio ai mezzi: mass media tradizionali e innovativi (giornali, quotidiani, periodici, radio, televisione, manifesti, telefonia, web… qualsiasi procedimento per riprodurre la parola scritta o parlata, la musica, le immagini in
edizioni di massa, distribuite su spazi vastissimi). Oggi possiamo contare su nuovi mezzi di comunicazione di massa, sviluppati posteriormente alla nascita della tecnologia informatica. essi offrono:
– velocità di comunicazione a distanza
– portata demografica potenziale
– mancanza di limiti territoriali (diffusione geografica potenzialmente mondiale)
– accuratezza delle informazioni trasmesse
– interattività (partecipazione degli interlocutori)
– facilità d’uso.
La relatrice ne offre un ampio panorama:
– CD e DVD promozionali
– siti web
– canali di streaming audio e video (es. YouTube, MySpace)
– e-mail, newsletter
– gruppi di discussione su web (forum)
– blog
– skype (comunicazione a distanza)
– social network (es. Facebook, Twitter)
Quindi a conclusione della esposizione ricca di riferimenti tecnici e scientifici la relatrice Francescutto
propone un decalogo di suggerimenti per il miglior utilizzo dei “mezzi per una migliore comunicazione”, che riportiamo fedelmente, ritenendo che le indicazioni fornite possano essere molto utili anche per le “comunicazioni” più semplici, ma sempre importantissime dei singoli cori.
1. essere accurati (usare parole adatte comprensibili, attenzione agli errori!)
2. essere accattivanti (il web offre talmente tante opportunità che si dovrà attrarre chi cerca informazioni; messaggi semplici e chiari; bisogna sempre pensare a chi ci si rivolge)
3. sfruttare l’interattività (proporre contenuti video/ audio, far interagire l’utente con il sito affinché ritorni “a farvi visita”.)
4. chiedere il parere della gente (es. il “Mi piace” di Facebook è molto utile)
5. usare parole dirette e d’azione (es. “Guardate il video”, “Lasciate un commento”, …)
6. immagini e brevi (!) video funzionano più di un lungo testo (la fruizione del web è veloce, una foto attira l’attenzione)
7. fare sempre una selezione preventiva su immagini/ audio/video che pubblicate (buona resa e qualità accettabile)
8. aggiornare, aggiornare, aggiornare! (con costanza e cognizione di causa)
9. perseverare (bisogna lavorare a lungo e bene per ottenere risultati)
10. trovare uno o più “volenterosi” volontari all’interno del coro o dell’Associazione che si occupino della comunicazione informatica!
Convegno davvero importante quello realizzato da Feniarco a Bologna, ricco di idee e concretezza per chi opera nella comunicazione in ogni settore del proprio impegno e dal forte connotato sociale e formativo. Chi lavora per comunicare il“coro”, concludeva la relatrice “prende parte a una più ampia strategia culturale di sensibilizzazione del pubblico, di promozione e diffusione di cultura e tradizioni musicali e supporto di un elemento di forte socializzazione”.
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